Ci sono momenti in cui nulla è definito. Né passato, né futuro. È la soglia: fragile, sospesa, dove ogni possibilità resta aperta. Sono i confini mobili che spaventano e affascinano, perché nulla è certo eppure tutto può nascere. Abitare il “non ancora” non è debolezza: è la competenza più radicale che l’homo eco-centrico possiede. Significa accettare la fragilità dell’attesa, viverla come...
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