
Progettare e realizzare luoghi capaci di rispondere alle esigenze delle persone; anticipare i bisogni e sapersi modellare sui cambiamenti della società.
Mettere le persone al centro.
Questo è il compito di chi, come noi, ha il compito di progettare e realizzare quello che è il luogo più importante per una persona: la propria casa.
Questa consapevolezza e questa responsabilità in Ingegneria Emiliana la affrontiamo grazie alle tante competenze tecniche che abbiamo: architetti, ingegneri e geometri, persone -prima ancora che professionisti- che affiancano con umanità e passione, ascoltando le esigenze della commitenza per trovare soluzioni innovative e concrete per ogni bisogno.
In questo contesto mi sono trovato a chiedermi quale è il futuro della casa, una riflessione che parte dall’evidenza, ormai palese, di come la nostra società stia cambiando.
Quello che viviamo non è un’epoca di cambiamenti, ma un cambio di epoca che stravolgerà e sta già stravolgendo la vita delle persone. Uno stravolgimento non necessariamente negativo; tutto dipende dalla strada che vogliamo prendere.
Da una parte c’è un modello di società ECO-centrica, dall’altra un modello ego-centrico.
Da una parte si guarda a una comunità capace di stimolare interazioni e relazioni tra persone, finalizzate alla valorizzazione dei loro talenti e delle loro unicità, per creare un valore, individuale e collettivo.
Dall’altra c’è una società chiusa, dove l’egoismo individuale spinge le persone ad allontanarsi tra loro, troppo concentrate a rincorre e soddisfare esclusivamente i propri impulsi e bisogni.
In questo contesto, che contrappone due modelli di società e due tipologie di persone contrapposte tra loro, la domanda è: quale è il futuro della casa, o per meglio dire quale è la casa del futuro?
Il futuro della casa deve seguire le mutevoli esigenze delle persone e della comunità dove esse vivono. Spazi e ambienti facilmente modificabili e riadattabili che rispondono a esigenze di sostenibilità economica (sistemi di manutenzione innovativi, veloci, economici ed efficaci), sociale (spazi ibridi e multifunzionali da sfruttare in modi e tempi diversi) e ambientale (utilizzo di materiali ecologici, riciclabili e riciclati).
Una sfida questa che deve essere affrontata in modo olistico coinvolgendo competenze ingegneristiche e architettoniche, che si avvalga delle più moderne tecnologie (progettuali, realizzative e gestionali) e che sia approcciata con una visione umanistica.
Sostenibile e riciclata
Le future casa devono essere ideate e progettate utilizzando le più avanzate tecnologie, con l’obiettivo di dare vita a immobili a basso impatto ambientale, economico e sociale.
Nella fase di progettazione, architetti e ingegneri, non devono solo pensare a chi la vivrà, ma anche a come quel luogo si modificherà e cambierà nel tempo, al cambiare e al modificarsi dei bisogni, delle esigenze e delle abitudini delle persone che la abitano.
Questo significa ideare e progettare case pensando a come poter effettuare modifiche future, garantendo il minimo impatto economico (denaro), sociale (disagi) e ambientale (inquinamento).
La tecnologia ci viene incontro anche sulla scelta dei materiali, i quali dovranno essere durevoli (per ridurre l’impatto economico), facilmente modificabili (per ridurre l’impatto sociale), ecologici e sostenibili (per ridurre l’impatto ambientale).
Tecnologica e intelligente
Le persone vogliono case che utilizzano tecnologie intelligenti, capaci di migliorare il confort, far risparmiare denaro e semplificare la vita di chi le abita.
Le tecnologie più interessanti da adottare all’interno delle nuove abitazioni sono quattro:
- sistemi di illuminazione avanzata,
- termostati intelligenti,
- sicurezza domestica,
- domotica.
Sono tutte tecnologie sono già esistenti e diffuse, che godono tutte di una popolarità derivata dai benefici che offrono: dal miglioramento della salute mentale e fisica al risparmio energetico e di denaro.
Ibride e multifunzionali
Gli ultimi anni hanno reso evidente e palesato la necessità che la propria casa non può essere solo un luogo dove dormire e mangiare.
Le persone vogliono oggi case ibride e multifunzionali con spazi che possono essere utilizzati in modi e tempi diversi. Il desiderio è di vivere in case i cui spazi si possono trasformare.
Ambienti che si modificano al mutare delle esigenze: il soggiorno che diventa ufficio, durante le ore di lavoro, o può essere utilizzato come home gym per prendersi cura del proprio benessere.
Condivise e sociali
Il bisogno di ritornare a una socialità condivisa, capace di creare valore -personale e di comunità- evidenzia il desiderio di coltivare relazioni e interazioni. Le case del futuro dovranno avere spazi comuni, da condividere con i vicini, gli amici o i propri colleghi.
In questi spazi le persone possono incontrarsi, coltivare interazioni, sviluppare idee e progetti e divertirsi.
Un modo per mettere a fattore comune i vari ambienti realizzando economie di scala, sfruttandoli così per un tempo maggiore e utili a creare legami.
Aree cortilive e verdi, lavanderie, luoghi ricreativi, palestre sono solo alcuni esempi di spazi condivisi capaci di rispondere al bisogno di socialità delle persone.
Innovative e -soprattutto- fuori dagli schemi
Il futuro delle case è in continua evoluzione, proprio come le persone che ci abitano e le comunità in cui esse vivono.
Il bisogno di riscoprire una socialità capace di creare interazioni e relazioni vere, il desiderio di affermare e realizzare il proprio io, valorizzando i propri talenti e le proprie unicità, all’interno di comunità ECO-centriche e improntate sul NOI, la voglia di vivere appieno il potenziale di ogni spazio e luogo, obbliga chi idea, realizza e progetta le case del futuro a pensare fuori dagli schemi.
Non sono sfide, ma stimoli, per chi è convinto che ideare, progettare e realizzare luoghi e strutture dia la possibilità di lasciare un’impronta positiva migliorando la vita e il benessere delle persone.
Ecco perché mi sono appassionato a questo mondo ed ecco perché ho scelto Ingegneria Emiliana: qui fare la differenza è possibile, grazie alle persone che la vivono e ci lavorano, gente capace e appassionata a ciò che fanno.