
Ci sono parole che, a un primo ascolto, sembrano fredde. “Conto termico” è una di queste. Tecnica, burocratica, distante. Eppure, dietro quella formula, si nasconde una delle leve più concrete che oggi abbiamo per trasformare i nostri edifici, le nostre città e il nostro modo di abitare il futuro.
Ho iniziato la mia esperienza in Ingegneria Emiliana srl SB nel settembre del 2023 e nel febbraio del 2024 ne sono diventato Direttore Generale, in questo periodo ho compreso e maturato che non esiste progettazione senza responsabilità.
Ogni edificio è un luogo, non solo uno spazio. Ogni intervento è un’occasione per generare impatto, non solo risparmio. E ogni tecnologia può diventare parte di un sistema più grande, fatto di relazioni, ambiente e comunità.
È con questo sguardo che accolgo il Conto Termico 3.0. Non come un semplice aggiornamento normativo, ma come un’opportunità culturale e operativa per costruire una nuova idea di efficienza, che sia anche equità, sobrietà, generatività.
Cos’è il Conto Termico 3.0
Il Conto Termico 3.0, in fase di pubblicazione definitiva da parte del Ministero dell’Ambiente, è l’evoluzione del meccanismo di incentivo gestito dal GSE per promuovere interventi su edifici esistenti, sia pubblici che privati.
Rispetto alla versione precedente (2.0), il nuovo schema introduce misure più ampie, inclusive e mirate, tra cui:
- Contributi fino al 100% delle spese ammissibili per: edifici pubblici in piccoli comuni (≤15.000 ab.), scuole pubbliche, strutture sanitarie e sociosanitarie.
- Estensione a nuovi beneficiari: terzo settore, comunità energetiche, imprese del terziario privato.
- Incentivazione di nuove tecnologie: fotovoltaico con accumulo, colonnine elettriche.
- Aumento dei tetti di spesa: da 500–575 €/mq a 1.000–1.300 €/mq per edifici NZEB.
- Ammissione di ampliamenti volumetrici e demolizione/ricostruzione.
- Apertura ai partenariati pubblico-privati.
- Integrazione con i fondi PNRR, soprattutto per ERP tramite ESCo certificate.
Come funziona
Il meccanismo prevede:
- Domanda online tramite il PortalTermico del GSE;
- Prenotazione per le PA; domanda ex-post o preliminare per i privati;
- Documentazione: diagnosi energetica (ante operam), APE (post operam), progetto tecnico, fotografie;
- Pagamenti: in una o più rate (fino a 5 anni);
- Tempistiche: 60 giorni per presentazione e risposta del GSE.
Una questione di luoghi, non solo di edifici
L’efficienza energetica, da sola, non è sufficiente a cambiare il mondo. Ma può diventare un innesco, se progettata con intelligenza e visione.
Quando interveniamo su una scuola, investiamo nella salute e nella concentrazione delle nuove generazioni. Quando rendiamo più efficiente un presidio sanitario, sosteniamo la dignità di chi cura e di chi è curato. Quando accompagniamo una comunità nella riqualificazione della propria sede civica, rafforziamo l’identità di un territorio.
Ciò che cambia, insomma, non è solo l’edificio, ma la vita che vi scorre dentro.
La responsabilità del fare
Nel mio ruolo – tra incontri con amministrazioni pubbliche, sindaci e assessori – so quanto sono cruciali strumenti chiari, accessibili e stabili. Il Conto Termico 3.0 è uno di questi: se interpretato con rigore e metodo, può generare impatto duraturo.
In #INGEM, abbiamo scelto di non per rincorrere l’incentivo, ma di guidarlo: accompagnando i Comuni e le loro comunità, in particolare i piccoli comuni delle aree montane, nella sua applicazione, con approccio sartoriale, integrato, etico.
Un passo concreto verso un’Italia più sobria, giusta, vivibile
In un tempo che parla molto di transizione ecologica, servono strumenti concreti. Il Conto Termico 3.0 è un passo nella giusta direzione.
Perché trasforma un incentivo in un investimento. Perché unisce rigore tecnico e impatto sociale. Perché aiuta anche chi ha meno risorse a fare meglio. L’energia del cambiamento esiste. E oggi è più accessibile che mai.