Sergio Marchionne: l’esempio dell’Essere nel mondo dell’Apparire

S

una riflessione fatta a titolo personale sulla quale però vi invito a riflettere.

Dedicato ai Giovani.

Sergio Marchionne nasce a Chieti in Abruzzo nel 1952 figlio di un maresciallo dei Carabinieri che ha vissuto gli orrori della guerra.

All’età di 14 anni, con la famiglia, si trasferisce in Canada.

La sua non era una famiglia ricca, suo padre e la sua famiglia hanno servito la Patria, hanno sentito sulla propria pelle il dramma della guerra.

Sergio però ha scelto di essere artefice del proprio destino e inizia a studiare, da immigrato e figlio di immigrati; si laurea in Filosofia all’Università di Toronto, poi consegue una laurea in Legge alla Osgoode Hall Law School della York University. non ancora appagato consegue presso la University of Windsor (un Master in business administration.

Non era figlio di una ricca famiglia Canadese, non era un rampollo che proveniva dai migliori College… Era un giovani Italiano con una voglia matta di farsi il culo.

Era proprio come molti noi, no.

Partiva probabilmente da una posizione peggiore di quella di molti noi.

Questo non scordatelo. Ricordatevi di questo.

inizia a lavorare come Avvocato, Procuratore legale, Commercialista ed Esperto contabile diplomato.

La sua carriera manageriale inizia nel 1983 nella Deloitte Touche.

Entra in FIAT, come membro del CdA nel 2003, voluto da Umberto Agnelli e il 1° giugno 2004, scelto da John Elkann, diventa Amministratore Delegato del gruppo FIAT…

Da quel giorno la sua storia e i suoi successi li conosciamo tutti.

Mi rivolgo ai più giovani e vi dico di studiare attentamente l’approccio al lavoro di quest’Uomo, di farlo perchè credo sia il più fulgido Esempio del Saper Fare italiano, di quella voglia sana di arrivare, attraverso il lavoro, l’impegno, il sudore e la fatica.

Un Uomo che è arrivato al successo, che ha trasformato l’impossibile in possibile, senza mai mostrarsi, lasciando che siano i fatti a parlare per lui.

Un Uomo che ha insegnato a tutti che con il lavoro, con la fatica, con il sudore la parola impossibile non esiste.

Un Uomo che ci ha insegnato che quando si crede nel proprio lavoro, che quando si ha un’idea della quale si è convinti non la sia abbandona, anche a costo di passare per impopolari.

Ha abbandonato Confindustria, considerando le Associazioni incapaci di supportare un vero sviluppo industriale del Paese.

Si è scontrato con i sindacati, ha fatto la guerra alla FIOM, senza mai piegarsi, sempre a schiena diritta.

Ha preso un’azienda in perdita, anzi un’azienda “morta” e l’ha trasformata in 14 anni in un esempio virtuoso.

Ha rilanciato Alfa Romeo e Maserati, ha sfruttato appieno il potenziale finanziario ed economico di Ferrari.

Ha comprato Chrysler e creato FCA, uno dei 10 gruppi automobilistici più grandi del mondo.

L’ha fatto partendo da Chieti, l’ha fatto da emigrato (e immigrato).

L’ha fatto convincendo tutti, forte delle sue idee, dimostrando con il lavoro che erano giuste. L’ha fatto scontrandosi duramente, ma sempre con educazione e rispetto.

Tanti parlano, tanti si mostrano mentre fanno cose, tanti promettono che faranno, che porteranno, che raggiungeranno.

Lo lo fa.

Sergio Marchionne è IL samurai moderno.

Sergio Marchionne è il miglior esempio che un giovane possa avere.

Si è evidente, per me è uno dei miei miti (modelli); insieme ad Adriano Olivetti e Giacomo Matteotti.

Il mio Esempio.

Si sono di parte… ma come non si può esserlo?

Ricordo due passaggi e una citazione del suo discorso che ha fatto nell’ultima conferenza ufficiale in occasione dell’ “Investor Day“ a Balocco (VC) del 1 giugno 2018 e che dimostrano l’umiltà e la sicurezza di un uomo che non si è mai mostrato arrogante (sicuro si, ma molti tendono a scambiare la sicurezza per arroganza):

“[…] non ci adageremo mai sugli allori dei risultati raggiunti […]”

“[…] ci siamo decisamente guadagnati il diritto di essere presi sul serio[…]”

Sergio Marchionne, Investor Day 01/06/2018

“[…] non ci adageremo mai sugli allori dei risultati raggiunti […]”

“[…] ci siamo decisamente guadagnati il diritto di essere presi sul serio[…]”

Queste le parole pronunciate dopo aver annunciato di aver azzerato il debito del gruppo.

2 passaggi. Semplici. Chiari. Diretti.

Non ci adegueremo.

Ci siamo guadagnati.

2 passaggi che dimostrano cosa significa lavorare, sudare, Fare.

“un bel nodo di una cravatta è il primo passo serio nella vita”

Oscar Wilde

poi cita Oscar Wilde:

“un bel nodo di una cravatta è il primo passo serio nella vita”

A indicare che quello che hanno fatto non è altro che il primo passo serio.

Altre persone, per molto meno, avrebbero fatto post, selfie, conferenze, manifestazioni per auto celebrarsi.

Non Sergio Marchionne. Non un emigrato italiano nato a Chieti e cresciuto in Canada.

Lui ha detto che non si adagerà mai sugli allori, lui ha detto che si è guadagnato il diritto di essere preso sul serio, che ha fatto il primo passo serio della vita.

La differenza è tutta qui.

Tra chi lascia che siano i risultati a parlare, tra chi cerca di fare sempre meglio (Sergio Marchionne) e chi invece preferisce apparire.

Essere contro Apparire.

La grandezza di Sergio Marchionne è questa.

Lui ci ha mostrato che l’impossibile può diventare possibile.

Lui ci ha detto che per farlo però si deve lavorare, si deve studiare, si deve approfondire e conoscere.

“Ciò che costruiamo ci rende ciò che siamo”

Sergio Marchionne, pubblicità FIAT Panda

“Ciò che costruiamo ci rende ciò che siamo”

Chiudeva così la prima pubblicità FIAT targata Marchionne.

Queste parole, amici miei, scolpitele nella mente in modo indelebile.

Queste sono le parole di un emigrato, figlio di un carabiniere che ha reso possibile l’impossibile e che non si è mai adagiato, non si è mai sentito arrivato.

Sono le parole di un grande Uomo. Umile e concreto.

Sono molto triste, ma felice di aver visto all’opera un grande Manager, un grandissimo Italiano, uno straordinario Uomo.

Un ultimo miracolo, fallo per te.

Chi è l'autore

Lapo Secciani

Sono un imprenditore, un manager e un creativo.
Non seguo gli schemi: li rompo.
Credo nelle persone, nel loro talento e nella loro unicità.
Il mio lavoro e le mie competenze tendono a far emergere il valore delle aziende e delle persone, disegno strade inesplorate e così genero valore: per le persone, per la comunità, per l’ambiente e per le aziende.
Mi ispiro a due modelli: Sergio Marchionne e Adriano Olivetti.

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