Questione di stile

Q

Lo stile è quell’elemento che riesce a identificarci tra tanti, un dettaglio che ci rende unici e riconoscibili.

Lo stile esprime il nostro io, fa emergere il nostro carattere, i nostri gusti e la nostra personalità.

Lo stile è un retaggio della nostra cultura, della nostra esperienza e delle nostre aspirazioni.

Ma che cosa è lo stile?

Lo stile è un concetto di ampia applicazione, utilizzato nel campo delle arti e delle lettere, oltre che nella moda, nell’architettura, nel disegno industriale e nei fenomeni sociali.

L’insieme dei tratti formali che individuano uno stile non sono fissi, ma tendono a modificarsi sia storicamente, sia geograficamente, mescolandosi e aprendo prospettive diverse.

L’attenzione allo stile però è tratto comune, come bagaglio di istruzioni tecniche, scelta degli argomenti del discorso, intonazione, gestualità, gusto nel vestire.

Lo stile è cultura.

Oggi giorno molto spesso si sente parlare di “riscoperta” dello stile, soprattutto nella moda, ma anche nella comunicazione, nel design e nell’architettura.

La ricerca di uno stile è, per molti imperativo, poiché è il modo per dire al mondo a che gruppo apparteniamo.

Questa ricerca però spesso si ferma spesso ad un livello superficiale, dove l’unica grande componente analizzata è quella estetica.

Oggi l’obiettivo non è costruire uno stile che ci identifichi, che sia il veicolo del nostro io, del nostro retaggio culturale e delle nostre esperienze, rendendoci unici e riconoscibili, permettendoci quindi di costruire il proprio stile personale.

Oggi lo stile solo è un’etichetta, un modo grossolano per cercare di affermarsi e di farsi accettare in un determinato gruppo.

Ecco perché, oggi più che mai, la “riscoperta” dello stile lo si ha in quei campi dove questa è facilmente identificabile esteticamente e visivamente.

Lo stile però è anche comportamento e buone maniere; è capacità di scrivere e di approcciarsi al mondo, lo stile come detto è molto più complesso e profondo.

Non basta mettersi un abito, anche sartoriale, una cravatta e delle scarpe artigianali per poter asserire che il mio è uno stile “da Gentleman”.

Oggi non si ricerca la “riscoperta” dello stile ma lo si utilizza, privandolo del proprio retaggio culturale e storico, impoverendolo e trasformandolo in un mero oggetto di identificazione.

Lo stile oggigiorno non è più personale, è massificazione.

Parlerei più di “abuso” di stile, che non di “riscoperta; usando una metafora molto forte è come dire che uno stupro è un atto di amore.

Credo che sia necessario, prima per noi stessi, poi per la società, riscoprire il significato di stile; è necessario imparare a conoscerli, comprendendone la loro storia e origine, così come la cultura che li ha generati.

Ancor più importante però è imparare a guardarsi dentro, a scoprire chi siamo realmente, quali sono i nostri punti di forza, di debolezza, cosa ci rende unici e differenti da tutti gli altri individui; solo imparando a conoscere noi stessi, il nostro passato e la nostra vita possiamo trovare il nostro stile.

Lo stile non è un vestito che si compra e si indossa, lo stile non è un outfit da cambiare secondo le esigenze e la convenienza.

Pensate ad uno sportivo o a un artista, quanti anni, quanto impegno e fatica ha messo per costruire il proprio stile che lo accompagna in ogni passo della sua vita, che lo spinge nella vittoria, che lo rende famoso o che lo accompagna nella sconfitta e nell’anonimato.

In entrambi i casi però che riesca a raggiungere il successo oppure no, tutto può cambiare intorno a lui, ma non il suo stile, radicato in lui, legato indissolubilmente alle sue esperienze, alla sua cultura e alla sua vita.

Lo stile si modifica, si affina, si stravolge, come si può modificare, affinare e stravolgere la nostra vita; ma non si sceglie e non si costruisce a tavolino, poiché in quel caso non sarà mai il proprio stile.

Scimmiotteremo e imiteremo lo stile di altri, non il nostro.

Lo stile come la vita non si può costruire, si può solo vivere e apprendere, facendolo nostro al meglio delle nostre possibilità.

Ecco quindi che lo stile può e deve essere un valore per la nostra società e va insegnato e promosso come elemento culturale distintivo dell’individuo.

Solo interpretandolo possiamo migliorarci.

Chi è l'autore

Lapo Secciani

Sono un imprenditore, un manager e un creativo.
Non seguo gli schemi: li rompo.
Credo nelle persone, nel loro talento e nella loro unicità.
Il mio lavoro e le mie competenze tendono a far emergere il valore delle aziende e delle persone, disegno strade inesplorate e così genero valore: per le persone, per la comunità, per l’ambiente e per le aziende.
Mi ispiro a due modelli: Sergio Marchionne e Adriano Olivetti.

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